Scheda Del Prodotto
I. La vitamina D è efficace sul morale
La sensazione di benessere che si prova passeggiando al sole sulla spiaggia, in montagna o in campagna è generata proprio dall’aumento del tasso di vitamina D.
Essa ha un effetto antidepressivo, difatti la famosa “depressione stagionale”, tipica dei periodi autunnali ed invernali, è legata ad una carenza di vitamina D.
Si era già precedentemente dimostrato che nelle persone affette da sindromi depressive il tasso di vitamina D risultava essere inferiore alla norma, ma ora nuove ricerche hanno evidenziato come una sua carenza la si riscontri anche nei casi di depressione lieve, che generalmente si manifesta circa 8 settimane dopo le ultime esposizioni al sole.
II. La vitamina D nelle infezioni e nelle allergie
L’esposizione al sole allontana il rischio di contrarre malattie infettive.
Anticamente la tubercolosi si curava con i famosi bagni di sole e ai malati si faceva assumere olio di fegato di merluzzo ricco in vitamina D.
Oggi diverse ricerche hanno accertato che le persone con un basso livello di vitamina D si ammalano più facilmente rispetto ad altre, soprattutto in inverno quando c’è il picco dell’influenza, del raffreddore e dei virus gastrointestinali.
La vitamina D gioca un ruolo importante sul sistema immunitario: da una parte rende il nostro organismo più resistente alle infezioni e dall’altra ne evita le reazioni esagerate quali allergie e malattie autoimmuni. Test clinici hanno dimostrato che se la patologia è già conclamata questa può essere efficacemente contenuta da un ottimale quantitativo di vitamina D nel sangue. Parliamo di malattie quali artrite reumatoide, tiroidite di Hashimoto, sclerosi multipla, morbo di Chron, rettocolite emorragica, lupus, psoriasi, sindrome di Gougerot-Sjogren.
III. La vitamina D e le ossa
La vitamina D agisce fondamentalmente sulla fragilità ossea e per questo molte persone si limitano ad assumere minerali come calcio e magnesio; il rischio che si corre è che assumendo il calcio per colmare carenze di vitamine D e K, esso non si fissa sulle ossa ma si deposita sulle arterie dove calcifica predisponendo ad infarti, mentre a livello oculare può addirittura provocare una degenerazione maculare. Al contrario, l’assunzione concomitante di vitamina D e di vitamina K fa sì che il calcio si fissi sulle ossa e ne migliori l’assorbimento a livello intestinale (la vitamina D3 è la forma più utilizzata di vitamina D per prevenire le fratture ossee negli adulti).
IV. La vitamina D è utile per il cervello (Alzheimer)
Invecchiando le funzioni cognitive come la memoria, la velocità di risposta e le percezioni in generale declinano naturalmente. Gli studiosi hanno scoperto che il sorgere di demenze è associato ad una carenza di vitamina D. I dati sono impressionanti: secondo uno studio del 2012 le persone anziane che hanno poca vitamina D nel sangue (meno di 25 nml/L) incorrono nella possibilità di avere problemi cognitivi quattro volte in più rispetto a coloro che hanno un buon livello di vitamina D (più di 75 nml/L). Un altro studio ha evidenziato che le persone che hanno poca vitamina D hanno il 69% in più di probabilità di sviluppare l’ Alzheimer rispetto a coloro che ne hanno un livello normale; mentre le persone con gravi carenze di vitamina D hanno un rischio pari al 120% di sviluppare l’ Alzheimer.
V. La vitamina D e le patologie vascolari cerebrali
Numerosi studi hanno dimostrato che esiste un legame tra un basso tasso di vitamina D e un alto rischio di sviluppare malattie vascolari cerebrali, anche mortali.
VI. La vitamina D e sovrappeso
Uno studio pubblicato nella rivista scientifica “America journal of clinicalnutrition” ha evidenziato che un tasso adeguato di vitamina D aiuta i soggetti in sovrappeso a perdere i chili di troppo.
Il test è stato effettuato su due gruppi , di cui uno ha assunto complementi alimentari a base di vitamina D e l’altro il placebo; dopo dodici mesi, quelli che avevano assunto vitamina D avevano perso in media 9,5 chili contro i sei chili del secondo gruppo.
La vitamina D3 è la forma più efficace di vitamina D. L’obesità, infatti, tende a ridurre i livelli ematici di vitamina D ed è quindi necessario assumere la forma più biodisponibile.
VII. La vitamina D allunga la vita
La mancanza di vitamina D è legata ad un forte rischio di malattie cardiache e tumori.
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