CHE COSA E’ IL DIRITTO DI RECESSO

Il Codice del Consumo ha riconosciuto al consumatore, per i contratti conclusi a distanza e fuori dai locali commerciali, il diritto di recedere unilateralmente da un contratto stipulato per l’acquisto di beni e servizi.
Il diritto di recesso consiste nella facoltà di poter unilateralmente sciogliere il vincolo contrattuale restituendo il bene acquistato (o revocando l’ordine) e conseguentemente ottenendo la restituzione del prezzo pagato.
Il Codice del Consumo agli articoli da 45 a 68, regola il diritto di recesso che può essere esercitato solo in relazione ai contratti di fornitura di beni o prestazioni di servizi conclusi a distanza, ovvero fuori dai locali commerciali, tra consumatore e venditore/ professionista, e solo dal primo nei confronti del secondo, non viceversa. Il consumatore è inteso come “la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta”. Pertanto non può avvalersi delle norme a tutela dei consumatori, ad esempio il titolare di partita iva che effettua un acquisto per la propria attività.
Il diritto di recesso è irrinunciabile e non assoggettabile a penali o limitazioni. Il suo esercizio non è limitato alle ipotesi di giusta causa, poiché il consumatore può esercitare il diritto di recesso senza essere tenuto a fornire alcuna spiegazione circa i motivi e le cause per cui intende sciogliere il contratto. Ogni clausola contraria, eventualmente presente, è da considerare nulla ovvero come non apposta.

Sono disciplinate dal Decreto Legislativo n. 50/92, che attua la Direttiva Comunitaria n. 85/577/CE.
Sono esclusi dal diritto di recesso i contratti di seguito elencati:
– i contratti per la costruzione, vendita e locazione di beni immobili ed altri diritti concernenti beni immobili (sono, però, compresi i contratti relativi alla fornitura di merci ed alla loro incorporazione in beni immobili, come ad esempio l’impianto di climatizzazione, e i contratti relativi alla riparazione di beni immobili);
– i contratti relativi alla fornitura di prodotti alimentari o bevande o di altri prodotti di uso domestico corrente consegnati a scadenze frequenti e regolari;
– i contratti di assicurazione e quelli relativi a strumenti finanziari (regolamentati da altre norme);
– i contratti di valore inferiore a 26 euro.

categoria le televendite (per esempio, televisive, telefoniche, per posta, via internet).
Sono disciplinate dal Decreto Legislativo n. 185/99, che attua la Direttiva Comunitaria n. 97/7/CE.
Non esiste il diritto di recesso per le vendite a distanza:
– di strumenti finanziari;
– tramite distributori automatici;
– tramite telefono pubblico;
– per la costruzione e acquisto di beni immobili ;
– per la fornitura di prodotti alimentari o di uso domestico corrente consegnati con scadenza regolare;
– di servizi relativi all’alloggio, ai trasporti, alla ristorazione, al tempo libero, quando è prevista una data o un periodo determinato per la fornitura (per esempio con prenotazione);
– di servizi la cui esecuzione sia iniziata prima di 10 giorni lavorativi;
– di beni e servizi il cui prezzo è legato al tasso di interesse e non può essere controllato dal venditore;
– di beni confezionati su misura o personalizzati;
– di prodotti audiovisivi o software sigillati aperti dal consumatore (per esempio un DVD sigillato);
– di giornali, riviste e periodici;
– di servizi di scommesse e lotterie.

TERMINI PER POTER ESERCITARE IL DIRITTO DI RECESSO
Il diritto di recesso deve essere esercitato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno entro 14 giorni lavoratovi che iniziano a decorrere dal momento in cui il consumatore riceve materialmente la merce acquistata o, se si tratta di un servizio, dal momento della conclusione del contratto; il termine è di 60 o 90 giorni in caso in cui il consumatore non abbia ricevuto un’adeguata informazione sul diritto al ripensamento (artt. 64 e 65).
Prima di concludere il contratto, il consumatore ha diritto ha ricevere un’adeguata e corretta informazione circa: a) l’identità del professionista, b) le caratteristiche essenziali del bene o del servizio, c) il prezzo comprensivo di imposte, d) le spese di consegna, e) le modalità di pagamento e di consegna, f) l’esistenza del diritto di recesso. Inoltre, sul contratto, la clausola di ripensamento non deve essere stampata con caratteri più piccoli di quelli delle restanti clausole contrattuali e non deve essere confusa all’interno delle altre clausole contrattuali. Nel caso di contratti a distanza il consumatore deve ricevere conferma per iscritto di tali informazioni. Se ciò non è avvenuto, o è avvenuto in modo non corretto, il termine per l’esercizio del diritto di recesso diventa di 60 giorni per i contratti conclusi fuori dai locali commerciali e di 90 giorni per quelli conclusi a distanza. Entro questi termini occorre inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo del venditore. Si può inviare la comunicazione di voler esercitare il recesso anche tramite un telegramma, un fax o un messaggio di posta elettronica, ma in ogni caso entro 48 ore si dovrà necessariamente inviare anche la conferma tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

COME SI ESERCITA IL DIRITTO DI RECESSO
Il diritto di recesso si esercita con l’invio entro il termine di 14 giorni dalla consegna della merce di una comunicazione scritta alla sede del professionista mediante lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. È possibile inviare la comunicazione, entro lo stesso termine, anche mediante telegramma, telex, posta elettronica e fax, a condizione che sia confermata mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento entro le quarantotto ore successive.
Nella raccomandata è sufficiente inserire i propri dati, quelli relativi all’ordine e all’acquisto effettuati, comunicando l’intenzione di recedere dal contratto, con l’intimazione di restituire il prezzo pagato entro il termine tassativo di 30 giorni. (Lettera-tipo).
Qualora nell’informativa riguardante il diritto di recesso o nell’offerta di vendita o nelle clausole di contratto, ciò sia espressamente previsto, il consumatore può esercitare il diritto di recesso procedendo alla diretta ed immediata restituzione del bene, senza l’onere della preventiva comunicazione.

OBBLIGHI DELLE PARTI
Qualora sia avvenuta la consegna del bene, il consumatore è tenuto a restituirlo o a metterlo a disposizione del professionista secondo le modalità ed i tempi previsti dal contratto. In ogni caso il termine per la restituzione del bene non può comunque essere inferiore a 14 giorni lavorativi decorrenti dalla data del ricevimento del bene. Ai fini della scadenza del termine la merce si intende restituita nel momento in cui viene consegnata all’Ufficio Postale accettante o allo spedizioniere.

 

Per i contratti riguardanti la vendita di beni, qualora vi sia stata la consegna della merce, la sostanziale integrità del bene e della confezione originale da restituire è condizione essenziale per l’esercizio del diritto di recesso. E’ comunque sufficiente che il bene sia restituito in normale stato di conservazione (beni non alimentari o simil classificati)

Per tutti i beni che sono classificati “Integratori” o comunque per uso alimentare la confezione deve essere integra e non aperta o danneggiata, salvo che il danneggiamento sia dovuto al corriere o da chi è incaricato del trasporto.

 

 

In questo caso si deve far annotare dal corriere alla consegna che il pacco risulta danneggiato e si ritira con riserva di verifica condizioni merce.

Senza questa annotazione per avere riscontro che il danneggiamento merce e dovuto a terzi la restituzione di un prodotto non conforme alla clausola di “recesso” la merce non può essere restituita.

se si rifiuta il pacco si deve SEMPRE far annotare questa motivazione

in caso contrario saranno addebitati i costi di rientro merce ed eventuali spese aggiuntive richieste dal corriere.

 

 

Il consumatore per l’esercizio del diritto di recesso e tenuto a pagare le spese di spedizione per la restituzione del bene al mittente.

Può utilizzare un proprio corriere o servizio di fiducia o chiedere che il ritiro sia effettuato dal mittente (venditore) con addebito delle spese da pagare al corriere ( e fatto obbligo di chiedere il costo della spedizione applicata dal corriere onde evitare contestazioni al momento del ritiro)
Il professionista è tenuto al rimborso delle somme versate dal consumatore. Il rimborso deve avvenire gratuitamente, nel minor tempo possibile e in ogni caso entro trenta giorni dalla data in cui il professionista è venuto a conoscenza dell’esercizio del diritto di recesso da parte del consumatore. Le somme si intendono rimborsate nei termini qualora vengano effettivamente restituite, spedite o riaccreditate con valuta non posteriore alla scadenza del termine precedentemente indicato.